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e come sempre alcune misure

Sebbene non sia mai stato un amante degli amplificatori in Classe D un po’ di tempo fa ho iniziato ad interessarmi dei moduli PowerSoft delle serie Digimod. l’idea era di utilizzare inizialmente un modulo Digimod 500 per un Subwoofer Home Theatre basato sull’altoparlante CIARE HS251, un 10” dall’ottimo rapporto qualità prezzo, e poi un modulo Digimod 1000 per un diffusore amplificato da impiegare anche come monitor, basato sul woofer 18Sound 12W500 in versione 4Ohm e Tromba 18Sound XR1064 pilotata da un driver RCF CD350. La scelta in questo caso è caduta su 18Sound per il fatto che il 12W500, nonostante l’elevata efficienza, non ha confronti in termini di estensione della risposta a parità di volume con altri modelli e/o marche, e perché la tromba è facilmente ruotabile di 90° per l’impiego come monitor e presenta una dispersione abbastanza ridotta su entrambe i piani per essere un componente “tradizionale”; ho scelto poi il  CD350 sinceramente per sperimentare cosa può essere in grado di fare un driver con bobina da 1,75” dal prezzo molto concorrenziale (69€ da www.rossinimusica.it).

Tornando ai moduli Digimod ho acquistato inizialmente il 500 da www.ggsound.it e successivamente i Digimod 1000 completi di Intergration Kit ed i cavi e gli accessori necessari alla programmazione tramite Armonia da laboratoriomusica.com di Vanis Dondi, dove ho trovato i prezzi migliori credo anche per gli altoparlanti 18Sound; Vanis inoltre è sempre stato molto gentile e disponibile sulle mie richieste di delucidazioni. Successivamente ho trovato altri 2 Digimod 1000 e due Digimod 1000NPS su Mercatino Musicale ad un prezzo molto vantaggioso.

I moduli permettono configurazioni molto flessibili in quanto praticamente tutti hanno a disposizione un connettore per collegare un modulo 1000NPS ed espandere cosi le possibilità di configurazione; il modulo DSP fornito con l’Integration Kit ha a disposizione una terza via sulle uscite 3 e 4 che permette di realizzare anche sistemi a 3 vie di notevole potenza, ad esempio con un 500 + 1000NPS oppure 1000+1000NPS con quest’ultimo ad esempio in bridge su 8Ohm.

Per quanto riguarda il loro impiego in campo professionale per quello che ne so, cercando un po’ qua e la nella rate, sono usati in diversi diffusori RCF oltre all’impiego in modo diffuso dei moduli IcePower della B&O; il DIGIMOD 1000 ad esempio è utilizzato nel TTL12-AS, mentre il TTS56-A usa 2 DIGIMOD 3000PFC.

Trattandosi naturalmente di moduli in classe D la potenza massima viene dichiarata nelle condizioni tipiche per questo tipo di configurazione, quindi con le specifiche EIAJ e all’ 1% di distorsione, come avviene anche per i finali di note marche; ma Powersoft in un documento reperibile online per questa linea “tradizionale” di moduli ha il pregio di elencare anche le potenze RMS erogabili dai moduli ed è a queste che farò riferimento nei miei test.

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Notiamo quindi che per il più piccolo Digimod 500 si dichiara una potenza di 260W RMS con carico da 8Ohm e 450W RMS per 4Ohm, unitamente alla specifiche EIAJ un po’ più permissive; inoltre vengono riportati anche i limiti quando usato insieme ad un Digimod 1000NPS, al quale fornisce l’alimentazione.

Di seguito un paio di immagini del Digimod 500 montato sul dissipatore fornito insieme all’ Integration Kit, pronto per essere testato al banco.

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Con il solito test 3s On e 15s Off a 100Hz il modulo in questione mostra ancora un’ onda pulita con 45.1V RMS con carico di 8Ohm, corrispondenti a 254W.

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I primi segnali di clipping arrivano a 46.4V corrispondenti a 270W

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L’onda è ancora molto “composta”, senza quel tipico taglio netto del clipping della maggior parte dei  finali tradizionali, e soprattutto molto simmetrico.

Passando a 4Ohm si nota che l’onda è ancora pulita a 41.1V RMS (l’immagine è un po’ mossa) corrispondenti a 422W RMS

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Mentre i primi segni del clipping si notano a circa 42.7V RMS, corrispondenti a 455W RMS, tra l’altro di nuovo con un principio di clipping molto simmetrico e abbastanza morbido; non sono in grado di misurarla ma con questa forma d’onda la distorsione è ancora molto bassa.

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Direi quindi un buon comportamento, considerando che si tratta di misure reali e non da laboratorio, quindi innanzitutto con tensione non stabilizzata e con cavo di alimentazione dell’ampli lungo circa 1,5m preso da un distributore di tensione che va alla presa a muro con un cavo da 3m , tutto con sezione di 2,5mm2.

A breve cercherò di pubblicare anche i test del modulo DIGIMOD 1000, unitamente a quelli con il 1000NPS ed in varie combinazioni; ad esempio, per simulare una tipico diffusore commerciale, una via che pilota un carico di 4Ohm (woofer) e l’altra che ne pilota uno da 8 o 16Ohm (Driver), con ad esempio una differenza di livello di 3/6dB tra le due vie che normalmente viene usata per compensare le differenze di efficienza unitamente all’equalizzazione.

Aggiornamento del 07/04/2017

In questi giorno sono riuscito a mettere un po’ al banco il DIGIMOD 1000, anche se al momento solo da solo e non accoppiato al modulo 1000NPS. Con il solito test ma con un periodo di ON un po’ più lungo del precedente, 4/5s contro 3s della precedente prova, ma sempre a 100Hz

Con un carico stereo da 8Ohm a 44V RMS (231W) per canale abbiamo ancora l’onda pulita nonostante il led del clipping sul modulo si sia già acceso: l’onda infine inizia a “piegarsi” poco oltre i 44V RMS (240W)

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Impostando invece uno dei canali con un livello di 3dB più basso  abbiamo l’onda ancora pulita a 44.3V RMS corrispondenti  a 245W, con l’altro canale che eroga poco più di 120W. Quindi ipotizzando di pilotare la classica configurazione MidWoofer+Driver tutto 8Ohm possiamo realizzare un diffusore/monitor da 300W RMS “reali” ed anche qualcosa di più, considerando che tra equalizzazione ed attenuazione di un driver da 1,75” la seconda via tipicamente erogherà da 1/2 ad 1/4 della potenza disponibile. Nonostante questo comunque consiglio di impostare il limiter della vie dedicata ai medioalti a circa 50W RMS che è anche la tipica potenza supportata da questo tipo di driver; per modelli invece con bobina da 2.5” / 3” tipicamente si viaggia tra i 90W e i 110W RMS.

Passando ai 2 canali a 4Ohm abbiamo l’onda pulita a 39,3V RMS corrispondenti a circa 386W RMS ed i primi segni di clipping a 40.3V RMS corrispondenti a circa 406W RMS; con questo test dopo circa 4s il limiter interno riduce la potenza RSM a circa 250W.

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Impostando invece uno dei due canali con un guadagno a –3dB o –6dB rispetto all’altro i 40.3V RMS diventano puliti ed il clipping iniza ad apparire a circa 41V RMS (420W). Quindi nel caso in cui l’ipotetico due vie di cui sopra si ritrova con un MidWoofer da 4Ohm riusciamo a realizzare un sistema da 450W RMS reali con un driver da 1,75” e 500W nel caso di impiego di un componente con bobina da 2,5”/3”. Non ho provato la potenza in bridge su 8Ohm ma dal momento che abbiamo il dato in stereo su 4Ohm il conto è presto fatto.

Anche per il DIGIMOD 1000 quindi le specifiche sono confermate; a breve la prova de vari moduli combinati tra di loro.

Aggiornamento del 27/01/2018

In questi giorni sono riuscito a testare il DIGIMOD 1000 collegato al DIGIMOD 1000NPS, in configurazione bridge, quindi 2 canali da 8Ohm; in questa modalità i primi segni del clipping arrivano a 34.9V RMS per ramo, quindi 69.8V RMS totali, corrispondendti a crica 610W/8Ohm per canale, praticamente di nuovo in linea con le specifiche per quella configurazione (4 x 310W/4Ohm)

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Ipotizzando quindi l’utilizzo di un DIGIMOD 500 collegato ad un 1000NPS i 3x 350W/4Ohm sono a tutti gli effetti un valore realistico, oppre 1 x 700/8Ohm (e anche più) + 1 x 230/8Ohm