Il finale Yamaha P7000S (review)

Pubblicato: 2 febbraio 2016 in Elettronica, Musica

E alcuni test…

Recentemente ho acquistato una coppia usata di finali Yamaha P7000s, in modo da pilotare 4 unità bassi, costruite con il woofer RCF L15P200AK-II; come ho fatto per altri finali in passato mi sono rivolto a Mercatino Musicale, dove li ho trovati in condizioni molto buone, ed ad un prezzo molto ragionevole, poco più di 700€ per entrambe. L’idea era di trovare una coppia di finali piùttosto che uno solo di maggiore potenza per avere maggiore flessibilità nella configurazione; li posso usare in stereo @8Ohm, o a ponte @4Ohm, ognuno che pilota una coppia di bassi. Inoltre, considerando che uso un Crest CC4000 sui mediobassi da 12”, sia a 8 che a 4 Ohm, posso provare cinfigurazioni differenti e ad esempio usare il CC4000 per pilotare i bassi in stereo @4Ohm e i due Yamaha sui 12”.

Anche per questo modello, come per il CC4000, ho letto numerosi commenti sia positivi che negativi sui vari forum; come al solito ho deciso con la mia testa e di provare. Uno sguardo agli schemi in rete ci dice che questo amplificatore ha:

  • un buon numero di transistor sullo stadio di uscita, 12 per canale; significa un buon fattore di smorzamento, meno potenza dissipata per transistor, ecc..
  • uno schema completamente a transistor per la sezione finale, con il tipico stadio di ingresso, filtri e “accessori” vari costruiti con integrati. Nella maggiore parte dei finali Pro lo stadio di ingresso della sezione finale è ad integrati; la serie P di Yamaha, come la serie CA di Crest, ha lo stadio finale completamente a transistor, con 1 solo condensatore sul percorso del segnale.
  • un interessante sistema di alimentazione (EEEngine) che sembra essere promettente in termini di potenza totale assorbita e dissipata, che si tradice in meno calore generato.

Un’ immagine dell’interno

P7000S Internal

Non sono ancora riuscito a trovare il tempo per effettuare dei test di ascolto e confrontarlo sia con il CA6 che con il CC4000, ma ho trovato un po’ di tempo per fare alcune prove al banco; ho usato come al solito il mio carico stereo da 8Ohm creato con 8 resistenze da 2Ohm 50W, che ha fronte dei 200W nominali per ramo è in grado di reggere 1000W con un “duty cicle” pari a 5 (1s ON, 5s OFF). Ho collegato il tutto ad un piccolo distributore di corrente a sua volta collegato alla presa di rete tramite una prolunga da 5m costruita con un cavo 3×2,5mm2, usando il cavo di alimentazione fornito, che trattandosi di uno 3×0,75mm2 sinceramente mi sembra un po’ striminzito e potrebbe mangiarsi qualche Watt (maggiori dettagli sulla review del CC4000). Magari ci torniamo in seguito.

Con il mio solito test da 3s on e 15s off @100Hz il P7000S clippa @675W/8Ohm, con il tester che segna 73,5V RMS, i led del clipping che iniziano ad illuminarsi e la forma d’onda come dall’immagine qui sotto.

100Hz full power

L’amplificatore quindi raggiunge pienamente le specifiche, che lo danno per 650W RMS nelle versioni per il mercato Europeo; le versioni EU (230V) infatti lasciano sul campo circa 50W rispetto alle altre, e dando un occhio allo schema questo è il risultato dell’utilizzo di un paio di induttori in serie all’alimentazione principale, il cui ruolo sinceramente non mi è molto chiaro, anche se su un forum ho letto che sembrerebbe trattarsi di una sorta di PFC, che normalmente è un po’ più complesso rispetto ad una semplice coppia di induttori.

Usando come riferimento un video visto in rete di un P7000S modificato, unitamente ad un check sullo schema che mi ha confermato che la loro rimozione avrebbe portato solo benefici (anche in termini di qualità probabilmente), mi sono deciso a scollegare i loro terminale sostituendoli con un ponticello di alcuni cm di cavo ed un paio di faston; le versioni non EU hanno un ponticello saldato direttamente sulla scheda ma il risultato è lo stesso.

Quindi l’ho provato di nuovo ed ho ottenuto circa 740W @8Ohm, con il tester che segna 77V RMS e i led del clip che iniziano a lampeggiare.

100Hz full power no coils

Come si vede l’onda è ancora “pulita”; sembra quindi che la rimozione delle bobine non solo regala qualche Watt in più (65W) ma sembra anche fornire un’alimentazione migliore ai moduli switching ed infine ai finali.

Ho ripetuto anche il test @50Hz ed il risultato è stato lo stesso, se non leggermente migliore.

50Hz full power no coils

Attualmente non ho a disposizione un numero di resistenze sufficiente per costruire un carico stereo da 4Ohm adeguato, quindi non riesco a provare amplificatori di questo taglio su quel carico senza il rischio di distruggere le resistenze, ma posso testare la configurazione a ponte @4Ohm con un minimo di margine; per questo amplificatore il datasheet riporta la potenza in bridge @4Ohm  (2Ohm stereo) solo per picchi di 20ms, ed il mio obiettivo era quello di avere un finale che configurato a ponte @4Ohm avesse le stesse caratteristiche del mio CA6 (adesso 1650W), con un minimo di margine; in questo modo quando sono utilizzati insieme forniscono almeno 3200/3300W e, cosa molto importante, senza spingere i finali al limite; attualmente con il CA6 che pilota due unità bassi e con 2 satelliti ottengo un buon bilanciamento globale, quindi con la configurazione finale da 4+4 mi viene garantito lo stesso bilanciamento, e un piccolo margine per “strafare” un po’.

Detto questo ho fatto alcune prove a ponte @4Ohm e alla fine ho deciso di fermarmi a circa 2350W RMS, 97V RMS; le due induttanza sono scollegate

4Ohm bridged

Questo è più che sufficiente per le mie esigenze,e la cosa positiva è che nessun circuir braker o altre forme di protezione/limitazione stavano intervenendo; mi preme solo ricordare che il CC4000 faceva scattare il suo circuit braker a circa 2100W @4Ohm a ponte, motivo per il quale avevo ridotto il ciclo ad 1s per potere raggiungere potenze superiori.

Come al solito ho fatto anche dei test a frequenza superiori per verificare l’assenza di artefatti dovuti ad una scarsa corrente di riposo e/o residui di alimentazione; questa volta inoltre ero ancora più curioso per il comportamento dell’EEEngine.

Questa è l’onda a 10KHz e 2.83V RMS

2.83V @10K

La stessa 10Kz a 80VPP (28,3V RMS, 100W/9Ohm)

20151122_163947_thumb2

Molto pulite entrambe; ho poi ripetuto lo stesso tests a 15KHz ma il risultato è stato lo stesso.

Aggiornamento dell’ 08/12/2015

Oggi ho sostituito il cavo di alimentazione con un pezzo di cavo da 3×2,5mm2, come si può vedere dalla foto del confronto con l’originale.

20151125_090105

I risultati alla fine sono rimasti gli stessi, con l’amplificatore che eroga 77,7V RMS (755W/8Ohm) ai primi segni del clipping, cosa che conferma che il P7000S, ed anche il suo fratello minore P5000S penso, abbia una sorta di “regolazione” dell’alimentazione in grado di reggere un minimo di “undervoltage”; la tensione sui connettori della scheda era circa 227V contro 222/223V rilevati con il cordone originale.

20151208_151946

Di seguito alcune letture prese dal distributore di alimentazione durante i test, giusto per avere un’idea del consumo di questo amplificatore.

A riposo, senza nessun’altra apparecchiatura collegata: 60VA

20151208_150243

100W RMS per canale @8Ohm, compresi circa 200VA usati da una lampadina, l’oscilloscopio, il pc ed il mixer; siamo quindi a circa 470VA totali.

20151208_151430

200W RMS @8Ohm entrambe i canali; circa 800VA

20151208_151615

Al clipping @8Ohm, sempre due canali funzionanti; poco più di 1900VA totali per circa 1500W sul carico.

20151208_151931

commenti
    • riccardo ha detto:

      Ciao Mauro…Complimenti per questa tua recensione riguardo ai finali Yamaha P7000S.Davvero dettagliata…Potessi avere anch’io la tua esperienza in questo campo…Volevo chiederti per l’appunto un chiarimento tecnico,in quanto io ho 4 finali Yamaha P7000S,acquistati nel 2015,nuovi.Pensa che li uso in casa per pura passione.Devo dire che sono una bomba.Pero’mi hai messo in forte curiosita’ per quella modifica che tu hai effettuato,scavalcando questa sorta di induttori (PFC) ed immettendo un semplice cavo,cosi’ da migliorare qualita’ e potenza.Posso farlo anch’io…?.Vorrei poi sapere se li posso usare a ponte a 4 ohm,perchè nel libretto parla di una resistenza minima di 8 ohm in bridge…Ti ringrazio anticipatamente in attesa di una risposta…!

      • maurmun ha detto:

        Ciao Riccardo, grazie per l’apprezzamento dell’articolo.
        Per quanto riguarda la modifca non è difficile, una volta tolto il coperchio ti basta seguire i due fili che partono da subito dietro il pannello frontale e arrivano sulla scheda principale quasi a ridosso del pannello posteriore; come ho scritto nell’articolo oltre ad una manciata di Watt anche la forma d’onda in prossimità del clipping è più pulità.
        Per l’utilizzo a ponte su 4Ohm invece, leggendo le specifiche puoi notare come Yamaha riporti la potenza solo per impulsi della durata di 20ms e ad 1KHz; risulta evidente quindi che non è un prodotto fatto per pilotare dei sub a ponte su 4Ohm.
        Fammi sapere se riesci a completare l’intervento per togliere le induttanze

  1. riccardo ha detto:

    Ciao Mauro…Ho effettuato la modifica ad 1 Yamaha P7000S.Fatta la prova seppur molto breve con la modalita’ parallel e collegato con il x-over DBX 223 XS,pilotando cosi’ 2 coppie di JBL TR 125, per canale,quindi dandogli medio bassi.Non ho riscontrato differenze apprezzabili rispetto all’altro finale collegato allo stesso modo.A questo punto,pero’,voglio fare la modifica a tutti e 4 i finali,credo definitiva.Mi fido a pieni voti della prova da te effettuata.E se so che i finali traggono solo benefici,inoltre clipping piu’ lontano,anche se con tutta questa potenza il clippaggio è davvero lontano,se non per le orecchie.Io cmq sono piu’ tranquillo.Quello che non capisco è il motivo di queste bobine,davvero strano.Se hai delle novita’su questo tipo di configurazione europea,aggiornami,sono davvero curioso di sapere.Intanto ti ringrazio infinitamente per le tue preziose recensioni,l’avermi risposto, e la tua professionalita’…Se ho bisogno di qualche consiglio ti scrivo…Ciao Mauro..!

  2. riccardo ha detto:

    Ho sbagliato scrivendo 2 coppie di JBL,in realta’ è una coppia per canale.Ho pensato,ma sicuramente non è cosi,che quelle induttanze son state messe per eventuali sbalzi di corrente.Mauro correggimi se sto dicendo una cavolata…!!!

  3. Cesario De Iaco ha detto:

    Salve mi occorrerebbe un consiglio:
    Dovrei acquistare un amplificatore per i medio alti del mio impianto pa.
    Posso scegliere tra un crown macrotek 2004vz ed uno yamaha p7000s.
    Conosce il crown in questione?
    Cosa mi consiglierebbe tra il crown e lo yamaha sia come potenza che come qualità?
    Grazie anticipatamente.

    • maurmun ha detto:

      Purtroppo non conosco il Crown, ma quella serie inizia ad essere ad essere un po’ datata, quindi ad esempio molti dei condensatori degli stati di alimentazione possono iniziare ad essere degradati; immagino che si riferisca cmq al 2400, nel qual caso l’amplificatore risulta anche meno potente del P7000s.

  4. marco ha detto:

    Salve ragazzi…innanzitutto complimentoni a Mauro che mette a disposizione di chi lo voglia questa interessante prova regalandoci parte del suo tempo , e ad oggi non è da tutti.
    in secondo luogo io posseggo sia il 7000 che il macrotech 2401 predecessore del 2004 .e vorrei esprimere qui in seguito una mia personale opinione sia come persona che li usa a livello professionale sia come riparatore.
    per quanto riguarda il 7000 dalle prove di Mauro sappiamo già tutto vorrei solo aggiungere che è un prodotto made in cina : alimentazione switching ,classe AB ,circuitazione semplice ed efficiente ma visto il prezzo non c’è nulla di regalato.Piccola nota ,usato ad un volume da discoteca sui sub a 4 hom dopo un pò và in protezione , spegni e riaccendi e ricomincia tranquillamente a funzionare.
    Mandato in assistenza mi è tornato con la scritta “nessun difetto riscontrato”.In effetti non sempre lo fà.
    Il Macrotech 2401 è meno potente , circa 420w su 8 e 700 su 4ohm costruzione maniacale come si faceva una volta , alimentazione switching con controllo della corrente ( ODEP ) sull’alimentazione ai transistor finali , oserei dire quasi indistruttibile lavore fino a 2 ohm anche se scalda parecchioe , e dulcis in fundus l’ho collegato per sbaglio a 380V ,bruciato i due fusibili sull’alimentazuione , sostituiti ed è ripartito come se niente fosse.
    A svantaggio il peso dell’amcron che essendo di costruzione più massiccia ha questo svantaggio.
    A conclusione , se lo devi usare a livello professionale e ti basta la potenza in gioco io starei sul Macrotech e vai tranquillo , invece lo Yamaha è più leggero ma ( a mio parere) meno da battaglia

    • maurmun ha detto:

      Grazie per i chiarimenti aggiuntivi, ma il P7000 è fatto in Giappone, per cui è costruito con un po’ più di cura. In merito alla protezione con sub da 4Ohm potrebbe dipendere anche dal fatto che la tensione in ingresso all’ampli scende un po’ troppo e di conseguenza a parità di potenza erogata la corrente sale e qualche sistema di protezione stacca per la troppa corrente assorbita. Tanto per farti un esempio, se leggi la mia prova del Crest CC4000 a ponte su 4 Ohm non sono riuscito ad andare oltre i 2000W con un senglare di 4/5 secondi per l’intervento del circuit breaker, mentre con segnale di 1s sono riuscito ad arrivare a 3000/3200; ed in quel caso il problema era la tensione di rete che scendeva troppo con conseguente incremento della potenza. Ecco perhè da un po’ di tempo a questa parte giro con un distributore di corrente con collegati dei voltmetri in uscita almeno per vedere lo schifo che c’è in giro 🙂

  5. marco ha detto:

    Ciao Mauro, complimenti per la tua professionalità , sicuramente potrebbe essere dipeso da un’alimentazione al pelo , mi è successo due o tre volte quindi l’ho catalogato tra gli inaffidabili.Me lo sono ritrovato tra le mani frutto di un locale in fallimento e quindi non propriamente desiderato.Stà di fatto che lavorando da anni con lab gruppen nelle condizioni di corrente tra le più assurde (180-240V) avevo dimenticato ormai di andare a leggere sul power box i valori di corrente e frequenza.
    Scusa per l’inesattezza del made in Cina ,giudicato da me solo per la non curanza nella praticità in fase di intervento per riparazione.
    A proposito di Cina e made in italy….
    Ti è mai capitato di analizzare amplificatori Powersoft….che ne pensi?

    • maurmun ha detto:

      Ciao,
      finali Powersoft non ne ho mai avuti per le mani, ma se ne parla molto bene; personalmente ho a che fare con i moduli della serie DIGIMOD come leggi su queste pagine e mi sono trovato molto bene fino ad ora. I moduli DIGIMOD, fino al 3000, sono gli unici che dichiarano ancora la potemza RMS ed in effetti se leggi le varie prove che ho fatto coincidono. Purtroppo Powersoft sui moduli più recenti e sui finali ha iniziato a dichiarare le specifiche secondo lo standard EIAJ, che sitgnifica 1 canale in funzione, e poi accenna sempre alla massima potenza erogabile sempre con un canale in funzione, anche per i finali.
      Questo in cosa si traduce? che se prendi ad esempio questa prova http://www.powersoft-audio.com/en/docman/1186-quattrocanali-test-review-en/file, per un finale dichiatato da 4X300W 4Ohm trovi che dopo meno di 1s la pontenza di uscita viene limitata a 4x170W RMS, e la stessa cosa accade anche sui finali di un certo “calibro”.
      Personalmente poco tempo fa ho vissuto la stessa esperienza sul modulo DIGIMOD 3004PFC4 dichiarato per 4x1000W su 8Ohm; al banco sono riuscito ad arrivare a circa 1150W con 2 canali (limite della tensione) in funzione mentre con 4 canali si scende a poco più di 600W su 8Ohm (limite della corrente), mentre su 4Ohm ci fermiamo a circa 1250W. Non ho fatto la prova con 4 canali su 4Ohm, ma adesso quando prendo un modulo guardo la massima tensione e corrente erogabili e applico brutalmente la legge di Ohm; per questo ho fatto un foglio di Excel dove inserisco i dati (considerando una perdita di tensione effettiva del 10%) e poi valuto i risultati nelle varie configurazioni.
      Alla fine tutti i finali in Classe D o PWM che dir si voglia dopo poco subiscono una drastica riduzione della potenza d’uscita (https://www.poweraudio.ro/diy/albums/userpics/10001/BENCH_COMPARISON_TEST.pdf), chi più chi meno; è per quello che uso ancora macigni come il CC4000 o il CA6 che almeno anche se non sono potentissimi almeno dove arrivano ci arrivano sempre e anche per tempi prolungati.
      A propostito, un piccolo consiglio: sul P7000 prova a scollegare le 2 induttanze che sono in serie all’alimentazione, come ho spiegato nel post; oltre a guadangare una manciata di watt il “giochino” si comporta anche meglio

  6. Alberto ha detto:

    Salve Mauro, sono un felice possessore di un Crest CA12 per pilotare 2 sub rcf da 18″ ed ora sto vendendo 2 jbl attive prx815 per provare due passive srx715 che in tanti dicono esser ottime ma necessitano di circa 1kw a canale su 8ohm.. valutavo un xp7000 oppure un altro CA12 tu quale consiglieresti? Grazie

    • maurmun ha detto:

      Ciao Alberto, indubbiamente le SRX possono risultare migliori per il semplice fatto che hanno un driver con bobina da 75mm invece del “ridicolo” montato nelle PRX con bobina da 37.5mm (nemmeno il classico da 46mm usano). Questo ti permette di usare una frequenza di taglio molto più bassa a tutto vantaggio della riproduzione della voce; se hai un Dbx DriveRack mi pare ci siano anche i settaggi per quelle casse.
      Discorso ampli… i due sono molto simili come potenza, il Crest si comporta sicuramente meglio su carichi bassi e su impegni gravosi, ma qui abbiamo una cassa da 8Ohm quindi assolutamente tranquillo per entrambe. Dal punto di vista della qualità audio la serie CA non è paragonabile con nessuno ( io li adoro), perché è tutto a transistor e Yamaha con la serie PXXXXS e XP è sulla stessa linea (anche loro tutti a transistor). Unico “difetto” dei CA a mio parere il peso 🙂 nel trasporto, ma se quello non ti impressiona vai per il CA12. Io però farei in bi-amping per sfruttare al massimo il finale sul woofer e attaccherei un “piccolino” ai driver; io ad esempio uso un CPX900 sui driver

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