Un po’ di tempo fa Giovanni, un mio collega, ha deciso di realizzare un impianto Home Theatre ed in quel momento sono iniziate le discussioni sui vari modelli di ricevitori/amplificatori, le caratteristiche e le funzionalità disponibili, le certificazioni supportate (THX, THX ULTRA ecc.) e le modalità di gestione dei segnali HDMI: essendo io ancora totalmente ignorante in materia ne ho approfittato per apprendere un po’ di concetti su questa tecnologia (il mio 32" è ancora uno di quelli che pesa 40 e passa chili 🙂 )
Alla fine la scelta di Giovanni è caduta sull’ Onkyo TX-SR706
Siamo passati poi ad esaminare i diffusori di diverse case, italiane e non come Chario, B&W, Kef, Focal-JM Lab e ridendo e scherzando ho detto "ma perchè non ce le costruiamo noi?". a Giovanni l’idea è piaciuta e dopo un po’ di tempo (per colpa mia i tempi di "produzione" sono stati un bel po’ lunghi) ne è uscito quello che si vede nelle foto riportate di seguito.
Durante le misure della risposta in frequenza in casa mia
in questa foto sono in fianco alle mie durante i primi test di ascolto
E qui sono a casa di Giovanni dopo che finalmente sono riuscito a finire anche le griglie di protezione
Come si può vedere dalle due foto riportate sopra, le casse sono state costruite per avere le stessa altezza della televisione: il vincolo del posizionamento ha portato al montaggio laterale del Woofer da 20cm (soluzione adottata da diversi costruttori) ed ha permesso di mantenere il pannello frontale molto stretto, con il vantaggio di avere una minore quantità di diffrazioni generate dall’interazione degli altoparlanti con il pannello stesso: è largo 16cm, praticamente il minimo che si potesse ottenere considerando gli arrotondamenti degli spigoli della cassa stessa e della griglia di copertura. il MidWoofer ed il Tweeter sono montati inveriti in questo caso per mantenere il Tweeter il più allineato possibile con il punto di ascolto
I componenti utilizzati sono dell’italiana CIARE ed in particolare:
-
MS200, SubWoofer a doppia bobina delle linea Audio Video, utilizzato con le bobine mobili in parallelo per un carico nominale di 4Ohm
-
MW130, Woofer della linea Audio Video con impedenza 8Ohm
-
MT263, Tweeter della linea Audio Video con impedenza 8Ohm
Anche il crossover è stato realizzato con componenti dello stesso produttore
Il Woofer lavora in un volume netto di circa 18,5l le cui pareti interne sono ricoperte da fonoassorbente acrilico da 3cm ed è accordato a circa 35Hz da due tubi da 3,5cm di diametro. Sia la risposta simulata con SpeakerWorkshop che quella poi rilevata in ambiente con lo stesso software evidenziano una leggera enfasi intorno ai 75Hz: è una conseguenza del fatto di avere “rinchiuso” il SubWoofer in un volume un po’ più piccolo rispetto all’accordo ottimale, ma che per questo garantisce uno smorzamento migliore dell’altoparlante
Il MidWoofer lavora in un volume chiuso di circa 4,5l quasi totalmente riempito con lo stesso acrilico visto prima, con una risonanza a circa 115Hz ed un andamento della risposta molto smorzato.
Di seguito la risposta in frequenza rilevata in ambiante (la mia sala, posizionate come nella terza foto): la misura è “scalata” ad 1/10 d’ottava contro 1/3 d’ottava utilizzato da praticamente tutte le riviste.
L’impedenza raggiunge un minimo di 3,7Ohm a circa 30Hz con uno sfasamento inesistente, è quindi un carico facile anche in virtù della scarsa energia dei programmi musicali a quelle frequenza, per poi assumere l’andamento tipico di un diffusore da 8Ohm a partire da circa 70Hz .
L’incrocio elettrico tra il MidWoofer ed il Tweeter avviene a circa 3,5KHz ed è abbastanza “aperto” come si vede dall’aumento dell’impedenza in quella zona: quello acustico è spostato leggermente più in alto ed i due altoparlanti si incrociano ad un livello di circa -6dB rispetto alla risposta totale, mantenendo cosi un andamento energetico in quella zona praticemente uguale a 0 (Rif. LE RETI DI CROSSOVER – PARTE TERZA di Renato Giussani)
Ho scelto un incrocio abbastanza alto tra MidWoofer e Tweeter in modo da lasciare riprodurre al 13cm praticamente tutto lo spettro delle voci femminili: anche se è un po’ in controtendenza rispetto alla stragrande maggioranza dei produttori, che ormai incrociano anche a 1,5Khz e meno, in ambito Hi-Fi non mi piace “spezzare” la voce tra due altoparlanti, pur buoni che siano e per quanto possano essere vicini i centri di emissione.
Mauro, lavoro spettacolare… senza il tuo prezioso contributo non sarei andato proprio da nessuna parte!!!!! :)Non finirò mai di ringraziarti!!! :)CiaoGiovanni