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Confronto tra una configurazione cardioide “tradizionale” e una variante poco conosciuta

In questo articolo vediamo il confronto tra la classica configurazione cardioide in linea a 3 elementi, con disposizione orizzontale, dove uno dei subwoofer viene ruotato di 180° e che quindi “guarda” il retro della zona di ascolto, e la configurazione Delta, poco conosciuta, che fondamentalmente si realizza allo stesso modo con in più l’arretramento dell’elemento centrale pari alla profondità dei diffusori, in modo che le pareti posteriori dei diffusori siano allineate.

Partiamo dall’analisi di una configurazione standard, ossia con i 3 subwoofer allineati, in modo da potere visualizzare le differenze tra le varie configurazioni, vantaggi, svantaggi, problemi e simili. Per la simulazione ho usato Ease Focus 3 che può sfruttare dei modelli forniti dai produttori, RCF per questo articolo, per semplicità e non da meno per validità dei prodotti: ho usato il modelli del SUB9004-AS in quanto ho notato che il modello del SUB8004-AS, usato in un articolo precedente, mostra una risposta troppo tagliata in basso, infatti il preset era 45Hz-90Hz, mentre per il modello del SUB9004-AS ho usato il preset 30Hz-80Hz, praticamente lo stesso che uso con i miei sub da 18″ fatti con il woofer LF18X401. In Focus ho disposto una zona chiamata genericamente “Audience” pari a 35m x 20m, con inizio dello spazio a -10m, i 3 Sub allineati sullo 0, un piccolo palco da 4m x 3m che inizia a 1m dal retro dei sub, 1 microfono a 15m metri nella zona di “ascolto” e 1 a -2,5m praticamente al centro del palco, entrambi ad un’altezza di 1,80m: di seguito lo schema della disposizione

Schema

Vediamo ora il grafico della dispersione di questa configurazione convenzionale a 3 frequenze di riferimento, 50Hz, 63Hz e 80Hz, dopo avere fissato la scala dell’ SPL tra un minimo di 95dB e un massimo di 130dB, in modo che la colorazione segua di conseguenza.

Linea 50Hz

Linea 63Hz

Linea 80Hz

E il grafico della risposta rilevata dai 2 microfoni

Risposta Linea

Abbiamo in sostanza per il microfono posto a 15m rispettivamente 108,5dB, 107,4 e 108,8 per le frequenze selezionate, mentre il microfono sul palco rileva 120,5dB,  119,6dB, e 120,6dB. Notiamo una risposta praticamente omnidirezionale, anche se a 80Hz inizia a restringersi leggermente ai lati per la lunghezza dell array, e poi i 120dB sul palco che possono essere un problema e dare fastidio, soprattutto per eventuali feedback di microfoni vari e risonanze, a meno che non si tratti di un allestimento per un DJ set 🙂

Vediamo ora cosa cambia ruotando di 180° il subwoofer centrale, invertendo la sua fase, e lavorando un po’ con il ritardo per arrivare ad un buon compromesso tra cancellazione posteriore e pressione nella zona di ascolto, impostandolo a 2,6ms. I grafici alle frequenze già viste diventano

Gradiente 50Hz

Gradiente 63Hz

Gradiente 80Hz

Risposta Gradiente

Notiamo subito che al di sotto degli 80Hz la pressione sonora nella zona di ascolto si riduce leggermente ed i valori diventano 105,8dB, 106Db, 108,3dB, praticamente una media di 2dB in meno dagli 80Hz in giù, ma si sa che la configurazione cardioide tipicamente lascia sul campo un po’ di efficienza. Il microfono sul palco in questa configurazione rileva 109,7dB, 108,2Db e 108,4dB: si tratta di una riduzione di una media di 11dB e non è poco. Se si è alla ricerca della rimozione di un po’ di bassi su un palco potrebbe essere una soluzione interessante, nonostante la leggera perdita nella zona frontale.

Vediamo a questo punto la simulazione del Delta array, arretrando di 70cm ,ossia la profondità della cassa, il diffusore centrale: la teoria vorrebbe che si aumentasse il ritardo del centrale dai un valore pari alla profondità del diffusore stesso, ossia 2ms (=70cm) per un totale di 4,6ms, ma giocando con i valori per ottimizzare le prestazioni mi sono fermato a 3,8ms, con questi risultati.

Delta 50Hz

Delta 63Hz

Delta 80Hz

Risposta Delta

Notiamo innanzitutto una forma cardioide ancora più accentuata che nella precedente configurazione, anche se a 80Hz inizia a intravedersi un principio di comparsa di un lobo, per cui potremmo considerare questa frequenza, massimo 100Hz, come limite superiore della configurazione. Dal punto di vista della pressione sonora il microfono a 15m rileva 107,9dB, 107,1dB, 107,4dB, recuperando cosi un po’ di efficienza rispetto al gradiente in linea e ristabilendo quasi i livello dell’allineamento tradizionale. Il microfono sul palco rileva invece 106dB, 104,8dB e 106dB, che significa migliorare di una media di ulteriori 3dB la cancellazione posteriore rispetto al gradiente in linea.

Quindi la configurazione Delta garantisce migliori prestazioni rispetto al Gradiente in linea, sia come massima pressione erogabile che come cancellazione posteriore, ma purtroppo in alcuni casi potrebbe non essere realizzabile in quanto richiede ulteriore spazio disponibile rispetto al Gradiente e questo non sempre è disponibile, perchè magari lo spazio di fronte al palco scarseggia, motivo per il quale spesso non è possibile nemmeno usare ne la configurazione End-Fire ne il Gradiente classico. Se invece il palco è molto alto, tipo 1m e oltre, si potrebbe pensare ad una configurazione cardioide di tipo Stacked, descritta sommariamente in questo articolo, con la quale si possono fare anche diversi “giochini”: vedremo un approfondimento in un prossimo articolo, visto che è una configurazione molto gettonata nei concerti all’aperto, negli stadi e nelle arene.

Ricordo comunque che queste sono simulazioni, servono come spunti di partenza e come sempre per confermare l’efficacia di una soluzione o dell’altra sono necessarie le misure sul campo con gli strumenti opportuni.

…e quando sono molti vanno “curvati” elettronicamente

Mi capita spesso, girando tra piazze e locali, di vedere band di vario genere e orchestre piazzare i subwoofer ai lati del palco, a volte li trovo distanziati in modo uniforme a coprire tutta la lunghezza, mentre raramente li trovo raggruppati al centro del palco stesso; già la vicinanza dei muri genera effetti deleteri, se poi ci aggiungiamo un posizionamento non corretto possono generarsi dei veri e propri disastri.

Vediamo adesso alcune configurazioni ed i loro comportamenti, tenendo come riferimento un passa alto del 4° ordine a 30Hz come protezione da eccessive escursioni ed un filtro a 100Hz sempre del 4° ordine (24dB/oct); configurazione abastanza diffusa per dei 18″.

1. 2 subwoofer ai lati del palco (molto diffusa, con anche 2 o 3 per lato)

Supponiamo un piccolo palco di 5m, e con una largheza di 60cm tipica di un subwofer da 18″ ci ritroveremo con i centri dei due altoparlanti a circa 5,6m uno dall’altro, che per comodità arrotondiamo a 6m, come nella figura

Studio_20190820_115813

Le X su un arco di 30° rappresentano una serie di microfoni piazzati per rilevare la risposta in frequenza.

Risultato? Un disastro…

La risposta rilevata dai microfoni diventa

Studio_20190820_120025

Giusto per fare un esempio, se ci trovassimo spostati di circa 20° rispetto al centro del palco ad una distanza di 15m avremmo un grosso buco localizato a circa 85Hz che è una zona molto energica.

Per dare una maggiore idea del “danno” ecco il grafico della dispersione a 80Hz

Studio_20190820_115915.png

Tra i 10m e i 15m c’è un ampia zona praticamente morta;il grafico polare alle varie frequenze che ci interessano diventa una cosa simile, con le varie frequenze che hanno i loro buchi ad angolazioni diverse, tutte nell’ordine di 12dB e più

Studio_20190820_120140.png

2. 4 subwoofer distanziati in modo uniforme a coprire la larghezza del palco (della serie te lo risolvo io il problema…)

In questo caso abbiamo 4 subwoofer distanziati 2m uno dall’altro in modo da coprire tutta la larghezza del palco; in pratica vengono aggiunti 2 sub centrali per cercare di rendere piu uniforme il fronte sonoro.

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In questo caso andiamo un po’ meglio rispetto a prima

Studio_20190820_132158.png

Ma tra i 25° e i 30° perdiamo tra i 9dB e i 15dB a 80Hz; anche il grafico della dispersione a 80Hz mostra ancora buchi “pesanti”

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Rispetto alla configurazione precedente abbiamo almeno il vantaggio di una più rapida attenuazione ai lati del palco, come conferma anche il grafico polare.

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3. Come il precedente ma con un po’ di ritardo applicato ai 2 più esterni

In questo caso la disposizione rimane come la precedente ma i due subwoofer piu esterni vengono ritardati di 2ms, molto semplice da fare con un crossover elettronico oppure dal pannello posteriore di molti box amplificati di attuale produzione.

La risposta in frequenza diventa

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Un ottimo passo in avanti rispetto alle 2 configurazioni viste sopra

La dispersione a 80Hz è un’ulteriore conferma

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E il grafico polare alle varie frequenze

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Ma se metto i 4 sub al centro del palco uno appiccicato all’altro?

4. 4 subwoofer affiancati

Supponiamo di predere i nostri 4 sub e unirli al centro del palco, togliendo anche il ritardo di 2ms visto prima.

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La risposta in frequenza diventa praticamente perfetta

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E anche il grafico della dispersione a 80Hz non è affatto male

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Idem il diagramma polare alle varie frequenze

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Se aggiungiamo i 2ms di ritardo visti prima abbiamo un ulteriore miglioramento che porta quasi alla perfezione.

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Il ritardo progressivo diventa poi obbligatorio se il numero di subwoofer affiancati è pari a 6 o piu; senza fare tanti calcoli vediamo cosa succede a 80Hz con tutti e 6 i box allineati, abbastanza bruttina

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e con la coppia mediana ritardata di 1ms e quella più esterna di 3ms, grafico molto migliore.

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Quindi sebbene i grafici visti fino a qui rappresentino una situazione ideale (no riflessioni, ecc), con quella reale che sicuramente è peggio possiamo comunque dire che:

  • È sempre meglio mettere i subwoofer allineati al centro del palco
  • Fino a quando sono al massimo 4 ritardare i piu esterni è una finezza
  • Oltre 4 diventa mandatorio impostare dei ritardi progressivi
  • Evitare il più metterli distanziati di 1,5m/2m uno dall’altro
  • Evitare di metterli ai lati del palco

C’è chi pensa che metendoli ai lati diano meno fastidio a chi c’è sul palco, non e vero; per ridurre la quantità di bassi sul palco, e anche per ridurre le riflssioni quando si ha dietro un muro, è necessaria una configurazione cardioide (che vedremo in seguito).