Che poi non si discosta molto dall’accordatura di uno strumento reale …
Dopo avere condiviso l’ultima versione di soundfont in questa cartella, mi è balenata l’idea di fare una verifica sull’intonazione dei vari strumenti, per verificare che non vi fossero grosse discrepanze di tono nelle varie note, anche se in realtà l’ascolto aveva già confermato una buona omogeneità; alla fine poi si è trattato di un’operazione di rifinitura, gli strumenti accordati erano tutti ben intonati.
Per eseguire questa sorta di accordatura elettronica servono:
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un software di Real Time Analysis (RTA) per visualizzare lo spettro delle frequenze dei vari segnali. Io mi sono trovato a mio agio con Spectra RTA, scaricabile dal seguente link http://www.soundtechnology.com/download-center.htm
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Una sorta di scheda audio virtuale, da usare contemporaneamente come dispositivo di riproduzione e di registrazione; ho usato Virtual Audio Cable
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Un editor per i soundfont, come ad esempio Viena (non Vienna della Creative) che tra l’altro è gratuito; per certe operazioni, come questa calibrazione, è molto comodo, mentre per altre come ad esempio l’impostazione dei livelli di Echo, Reverb e simili su uno strumento è molto più versatile Awave Studio, che però è a pagamento.
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Il riferimento dei toni base delle varie note, recuperandoli da vari siti, tipo http://en.wikipedia.org/wiki/Piano_key_frequencies, http://www.guitarpitchshifter.com/pitchshifting.html, http://www.seventhstring.com/resources/notefrequencies.html ed altri
Fatta l’installazione dei vari programmi veniamo ora alla configurazione che ci serve per effettuare la nostra accordatura.
Dal pannello di controllo di Virtual Audio Cable dobbiamo creare almeno una scheda virtuale, come illustrato in questa immagine, con esattamente gli stessi parametri
Poi occorre impostare la scheda appena creata come output audio predefinito in Windows; in Vista, Win 7 e Win 8 dal pannello di controllo –> Suoni, oppure dall’area di notifica tasto destro del mouse sull’icona dell’altoparlante e poi –> dispositivi di riproduzione
Per configurare SpectraRTA innanzitutto bisogna impostare il dispositivo di registrazione, dal menu Options –> Device…
Poi da Options –> Settings (F4) impostiamo le altre opzioni (sampling, ecc..) come da immagine
Con le impostazioni cerchiate di rosso otteniamo un’ottima precisione fino a 11Khz; abilitiamo “Peak Hold” per fare in modo che il dato rimanga visibile.
Infine da Options –> Scaling (F5) impostiamo in sostanza le modalità di visualizzazione dei nostri dati
A questo punto SpectraRTA è pronto per “registrare” i suoni che dobbiamo calibrare
E’ importante abilitare la visualizzazione della frequenza di picco dal menu Utilities –> Peak Frequency, cosi risaliamo facilmente alla fondamentale, o a una delle armoniche, dei nostri suoni. Fatto questo non ci resta che caricare un soundfont tramite Viena e iniziare con lo strumento che vogliamo accordare.
Occore ricordare che le note sulla tastiera di Viena sono in sostanza riportate come se fossero “indietro” di un’ottava rispetto alle varie informazioni che si possono trovare in Internet; prendendo ad esempio come riferimento questa immagine
ricordiamoci ad esempio che C2 su questa tabella equivale a C1 sulla tastiera di Viena.
Prendiamo ad esempio uno dei layer della chitarra elettrica (strumento 27) del soundfont presente in queste pagine, e in particolare la region che contiene la nota C1 (C2 della tabella sopra).
Ne deduciamo che la nostra nota dovrebbe avere una frequenza fondamentale di 65,4Hz, che in teoria dovrebbe essere quella dominante in un’analisi spettrale; in realtà a seconda del “timbro” dello strumento l’armonica fondamentale potrebbe essere anche superata in volume dalle armoniche superiori, tendenzialmente le 2a e/o la 3a. Cliccando sulla tastiera in corrispondenza di C1 (attenzione nel caso in cui ci siano più layer per le varie velocità), e tenendo premuto per alcuni secondi, in modo da permettere al campione sonoro di coprire tutta la sua durata, SpectraRTA riporterà una figura del genere
Come dicevo in questo caso risulta leggermente predominante la seconda armonica, 130,88Hz; se consideriamo i 65,4Hz del tono base 130,88Hz sono esattamente il doppio con uno scarto minimo (dovrebbe essere 130,8Hz), per cui in questo caso la regione, che parte da inizio scala fino a F1 (F2 della tabella) risulta perfettamente intonata.
Con i tasti di Zoom a disposizione possiamo avere anche una visione più dettagliata
Nel caso in cui il nostro suono non fosse intonato occorre intervenire sul valore “Tune fine” della regione con valori positivi o negativi a seconda che si voglia alzare o abbassare la frequenza
Come dicevo fino ad ora nel banco di suoni pubblicato non ho trovato anomalie, si è trattato solo di affinamenti, come di vede dall’immagine precedente.
L’intervento maggiore fino ad ora è stato su un organo (19), ma anche qui sempre valori contenuti
Ricordatevi che tra una misura e l’altra non è necessario fare ripartire la cattura di SpectraRTA con Stop e Start, basta un click del mouse all’interno della barra che contiene i pulsanti Start e Stop per ripulire lo schermo.
Naturalmente questo sistema di accordatura può essere adottato anche su strumenti reali, laddove per quelli dotati di uscita elettrica può essere sufficiente il collegamento all’ingresso della scheda audio, mentre per quelli “acustici” si rende necessario passare per un microfono di misura collegato ad un preamplificatore, per poi entrare di nuovo nella scheda audio. L’unica differenza è che risulta molto più veloce accordare gli strumenti reali rispetto a quelli di un soundfont, per il semplice motivo che in un banco dei suoni ci possono essere più layer di velocità e bisogna accordare ogni regione, mentre per molti strumenti a corda tipo chitarra e basso una volta che si è accordata la “stringa” sulla nota fondamentale il lavoro è praticamente finito.